Fibre elastomeriche

Da quando sono stati introdotti i filati in elastan ed è iniziata la produzione industriale, circa quarant'anni fa, le fibre elastiche hanno continuamente guadagnato posizioni come prodotto funzionale per realizzare tessili estensibili ed elastici.


Fig.1

La notevole crescita della capacità mondiale è dipesa anche dall'affacciarsi sul mercato di nuovi operatori dell'estremo oriente.

In questo periodo i campi d'applicazione dei filati elastan, inizialmente limitati alla corsetteria e ai nastri, si sono estesi a quasi tutti i prodotti tessili. Per l'utilizzatore finale l'impiego di fibre fortemente elastiche in un indumento significa comfort elevato, ottima indossabilità, stabilità dimensionale e facile manutenzione.

Vista la grande varietà di applicazioni i tessuti elastici devono soddisfare diverse esigenze e in base a queste si sceglierà il titolo e si deciderà se è possibile lavorare con l'elastan nudo o se invece è necessario utilizzare filati composti.

Il crescente uso di filati elastici composti è principalmente dovuto al fatto che l'elastan nudo non può essere utilizzato per tessere tessuti di larghezza utilizzabile in confezione, mentre questi sono i prodotti più richiesti.

Dalle prime applicazioni, dedicate alla maglieria ed alla calzetteria in particolare, si è passati ai tessuti trama-ordito che rappresentano già oggi la quota più importante degli impieghi.


Fig.2 - Evoluzione dei prodotti tessili realizzati con fibre in elastan

Definizioni

Si definiscono fibre elastomeriche le fibre sintetiche composte da macromolecole lineari che contengano almeno l'85% in massa di poliuretani segmentati.

Questo tipo di fibra è definita quasi ovunque ELASTAN, ma anche con il termine SPANDEX, soprattutto negli USA.

La sigla universalmente accettata (BISFA) è quella EL.

In alcuni casi si ricorre anche alla sigla PUR (poliuretano).

In termini generali si può dire che rientrano in questa categoria le fibre che hanno una grande elasticità e deformabilità, con allungamento a rottura superiore al 200% che presentano valori che arrivano a 4-8 volte la lunghezza iniziale.

I titoli disponibili vanno da 11 a 2600 dtex;

Cessata l'azione della forza, queste fibre recuperano immediatamente e completamente la loro forma iniziale.

Altro elemento importante e distintivo è che la grande elasticità deriva dalla struttura chimica e non da quella fisica, ovvero dai trattamenti che la fibra ha subito: ad esempio si escludono i fili ottenuti con trattamenti di testurizzazione, che pure presentano una grande elasticità.

I vantaggi principali nell'impiego delle fibre elastiche sono:

a. eccellente resistenza, allungamento e modulo,
b. buona durata nella flessibilità,
c. compressione morbida,
d. buona resistenza all'abrasione,
e. buona tingibilità con coloranti acidi,
f. ottima resistenza all'ossidazione ed all'azione dei raggi UV

Queste fibre possono venire stirate molte volte, senza problemi, perché recuperano quasi del tutto la lunghezza e la forma originaria.

Generalmente si possono stirare almeno 5 volte senza rottura; sono più resistenti, più durevoli e si retraggono di più rispetto alla gomma.

La loro grande leggerezza, la morbidezza fanno sì che gli abiti che contengono questa fibra sono confortevoli e non si sgualciscono né perdono la loro forma: per questo vengono utilizzati con sempre maggiore successo.

Si possono termofissare e mantengono così una forma permanente; sono tingibili e resistono bene a sudore, detergenti, profumi, ecc.

Chi fosse interessato ad approfondire l'argomento potrà trovare sul sito una relazione che affronta in maniera esauriente questi temi, fornendo un quadro dei trattamenti, delle fibre oggi disponibili e delle più significative applicazioni.

Indice della relazione

  • Premesse e definizioni
  • Le fibre intrinsecamente elastiche
    • le poliuretaniche,
    • le fibre PTT,
    • le fibre PBT.
  • La produzione di filati (compositi) elastici
  • Bibliografia essenziale.

Chi fosse interessato all'argomento potrà chiedere maggiori informazioni a technica@technica.net


Questo articolo è pubblicato sulla rivista NF Nuove Fibre, consulta il sommario.