Fibre inorganiche

Generalità

Le fibre inorganiche, metalliche e non metalliche, sono più resistenti, più rigide, hanno un più elevato punto di fusione, resistono meglio al calore rispetto alle fibre tradizionali; sono inoltre del tutto ininfiammabili, per contro, eccetto le metalliche, sono fragili.
La loro importanza tessile è quindi finora molto limitata mentre è grande l’impiego come rinforzo nei materiali compositi.
Sono di norma eccellenti alle alte temperature ed in ambiente corrosivo.
Si realizzano vere e proprie fibre con una sezione trasversale d’area inferiore a 0,005 mm2 ed uno spessore inferiore a 0,25 mm.
Si possono avere sia come wisckers (=materiali monocristallini) che come fibre vere e proprie, sia continue che tagliate in fiocco.
Il loro diametro varia da 5 a 15 micron, ma altre sono molto più spesse, come quelle ottenute per deposito di vapori su fibre, come le fibre di boro e di carburo di silicio (100-150 micron).
Il diametro della fibra è critico rispetto alla resistenza: come tutti i materiali fragili, mostrano un incremento della resistenza al diminuire delle dimensioni trasversali.
Le fibre in fiocco possono essere prodotte direttamente o attraverso il taglio di filamenti continui.
Si possono avere come ovatta (lana), mat (stuoie) e feltri.
Le fibre continue sono realizzate con il processo di filatura per fusione, utilizzabile nel caso delle fibre che derivano da materiali che fondono (vetro, fibre minerali).
Le fibre al carbonio e le ceramiche sono prodotte a partire da fibre organiche, precursori che vengono degradati termicamente.
I precursori sono preparati con le stesse tecnologie impiegate per preparare le fibre organiche convenzionali.
Per l’impiego come rinforzo si impiegano filati da 3000-12000 fibre (indicati sinteticamente come 3-12K).
Per alcune fibre si ricorre al CVD (= chemical vapor deposition), con un substrato di fibre alto-fondenti:SiC o B4C su boro, TiN, SiC su carbonio.

Fibre inorganiche Sigla
CARBONIO (CF)
VETRO (GF)
METALLO (MTF)
BORO (BF)
SILICE (SiC)
CARBURO DI SILICIO (SiC)
CERAMICA (CER)

Tipo di fibra Densità (g/cm3) Tenacità (MPa) Modulo GPa
  Min Max Min Max Min Max
Vetro 2,5 2,62 3400 4500 70 70
Carbonio 1,76 2,1 2000 7000 240 700
SiC 2,55 3,5 2000 3700 200 420
Ossidi 3,9 3,9 1200 1400 340 400

 
Carico Statico
Carico Dinamico
Resistenza Termica Densità
 
Tenacità
Modulo
Impatto Fatica    
  Traz. Flessione Compress. Traz. Flessione Compress.      
Vetro + = + - - - + - = -
Aramidiche = - - = = = = = - +
Carbonio + + = + + + - + + =

 

  Vetro Aramidiche Carbonio
Densità (g/cm3) 2,5 1,45 1,8 (2,1)
Resistenza (MPa) 2000-4000 3000 3000-5000
Modulo (GPa) 50-80 70-130 200-500
Allungamento (%) 4+5 2+4  


 

Fibre di vetro tessili (CF)

L’impiego più importante delle fibre di vetro è quello di rinforzo dei materiali compositi, nei quali le prestazioni, assieme al basso costo della fibra, fanno premio sugli aspetti negativi, quali, ad esempio, il peso relativamente notevole.
L’introduzione di questo tipo di fibre in aree più tessili, come quella dell’arredo, per sfruttare l’intrinseca buona resistenza al fuoco, è ancora limitata.

Composizione chimica e proprietà

Le proprietà delle fibre di vetro sono legate alla composizione chimica della miscela, ma sono influenzate anche dal metodo di filatura.

In genere si distinguono in:

Impiego
Tipo di vetro
fibre multiscopo
vetro E,
fibre resistenti agli acidi
vetro A, C, CR,
fibre resistenti agli alcali
vetro R, S
fibre alta resistenza meccanica
vetro R, S
fibre alte caratter. dielettriche
vetro D.

 

Componenti
Standard
Res. Acidi
Res. alcali
Res. Mecc.
Appl. Elettr.
 
 
A
C
E-CR
 
R
S
D
Quarzo
Si02
53-55
70-72
60-65
58
60
60
60-65
73-74
100
Al2O3
14-15,5
0-2,5
2-6
12-13
0,7
 
20-25
 
 
CaO
20-25
5-9
14
21
5
 
 
0,5-0,6
 
MgO
 
 
1-3
4,5
 
 
10
 
 
B2O3
 
 
2-7
<0,1
 
 
0-1,2
22-23
 
F
0-0,7
 
 
<0,15
 
 
 
 
 
Na2O
 
12-15
8-10
0,6
14
 
 
 
 
ZrO2
 
 
 
 
18
 
 
 
 

Principali produttori di fibre di vetro

Marchio Azienda Paese
  BAYER AG FIBERGLAS D
* FUIJI FIBER GLASS CO J
* NIPPON ELECTRIC J
* NIPPON GLASSFIBER J
* NITTO BOSEKI J
* SKANDINAVIAN GLASSFIBER S
* VETROTEX F
* VITROFIL I
ARATON OWENS-CORNING CORP. I
ASSEMBLOFIL NUOVA ITALTESS I
BETA OWENS-CORNING CORP. I
bi-ply OWENS-CORNING CORP. I
CAM ELYAF CAM ELYAF GLASS FIBER TR
chop-pak JOHNS MANVILLE CORP. USA
CHOPVANTAGE PPG INDUSTRIES USA
CONFORMAT NICOFIBERS USA
CREEL-PAK OWENS-CORNING CORP. USA
D-GLASS NUOVA ITALTESS I
DELTACHOP PPG INDUSTRIES USA
DURA GLASS JOHNS MANVILLE CORP. USA
E-GLASS NUOVA ITALTESS I
EVANITE EVANITE FIBERS USA
FIBERGLAS FIBERGLASS CANADA CA
FIBERGLAS OCTIGRAS BR
FIBERGLAS OWENS-CORNING CORP. B
FIBERGLAS OWENS-CORNING CORP. USA
FIBERGLAS E OWENS-CORNING CORP. F
FIBERGLAS VETROTEX GEVETEX-TEXTUILGLAS D
FIBREGLASS FIBREGLASS P0LC UK
G-GLASS NUOVA ITALTESS I
GLASSLON ASAHI FIBER GLASS J
IVEBERG NITTO SPINNING CO J
MAXICHOP PPG INDUSTRIES USA
MICROLITH SCHULLER INTERNATIONAL UK, USA
MIRAFLEX OWENS-CORNING CORP. USA
POLSILON CHEMITEX-ANILANA PL
Q-FIBER SCHULLER INTERNATIONAL UK, USA
QUARTZEL VETROTEX DEUTSCHLAND D
R-GLASS VETROTEX ITALIA NUOVA ITALTESS I
S-GLASS NUOVA ITALTESS I
S-GLASS OWENS-CORNING CORP. I
SILENKA SILENKA NL
SILIONE VETROTEX DEUTSCHLAND D
SURMAT NICOFIBERS USA
TERMO-GLAS HKO D
TEXOVER VIDRERIA ARGENTINA AR
TUFROV PPG INDUSTRIES USA
TURBOFIL VETROTEX FRANCE F
TWINTEX VETROTEX F
VETROTEX VETROTEX DEUTSCHLAND D
VITROFIBRAS VITRO-FIBRAS ME
VITRON SCHULLER INTERNATIONAL UK, USA

Le fibre di carbonio (CF)

Le fibre di carbonio, comparse sul mercato nel 1960, sono prodotte per modificazione di fibre organiche (rayon, acriliche, ecc.) o da residui della distillazione del petrolio o del catrame. Le prime sono chiamate Carbonio-PAN, le altre carbonio da pece (Pitch).
Le fibre di carbonio possono essere considerate la transizione tra le fibre inorganiche e le fibre organiche: addirittura la struttura rigida delle molecole ad anelli ciclici a nastro o a scala a pioli, delle fibre di carbonio sia da PAN che da peci ha suggerito come costruire molecole organiche aromatiche per ottenere fibre ad elevate prestazioni.

Le fibre di carbonio, scoperte (1879) da Edison sono state prodotte commercialmente solo dal 1960 secondo un procedimento messo a punto da William Watt per la Royal Aircraft in UK, rappresentano il punto di separazione tra le fibre organiche e le fibre inorganiche in quanto prodotte per modificazione di fibre organiche o da peci organiche.
Le fibre di carbonio insieme alle fibre di vetro hanno iniziato l’era dei materiali compositi e le fibre di carbonio in particolare quella dei materiali compositi avanzati per impiego inizialmente militare o aeronautico ed in seguito anche per prodotti dell’industria automobilistica e per il tempo libero.
Le fibre di carbonio possono essere prodotte per trattamento termico e pirolisi di diversi precursori polimerici quali il rayon, il poliacrilonitrile, le poliammidi aromatiche, le resine fenoliche, ecc. Recentemente sono state introdotte fibre di carbonio e di grafite ottenute da materiali peciosi.
Il termine fibra di grafite è usato impropriamente in quanto le fibre non sono ottenute da grafite, ma da trattamenti termici delle fibre di carbonio al di sopra di 2000°C con il disporsi degli atomi di carbonio in maniera simile alla struttura della grafite.

Fibre di carbonio da PAN

Il precursore che in realtà ha iniziato l’era delle fibre di carbonio (1960), è la fibra di poliacrilonitrile, PAN, caratterizzata da una composizione chimica adeguata, da un particolare orientamento molecolare e da una certa morfologia.
La composizione chimica è importante per moderare l’esotermicità della reazione di ciclizzazione dei —CN, 18kcal/mole, condotta a 220 - 260 °C per alcune ore.
La reazione di ciclizzazione porta ad un materiale ignifugo di colore nero, PAN ossidato, ma con proprietà meccaniche modeste, che viene utilizzato per abbigliamento protettivo, per ovatte ignifughe o in compositi carbonio-carbonio, per freni ad elevate prestazioni (aerei, macchine da corsa e treni ad alta velocità).
Il processo successivo di carbonizzazione (400-1000 °C) è generalmente condotto in atmosfera inerte o sotto vuoto e porta alla rimozione di atomi dalla struttura e allo sviluppo della struttura grafitica.
Da 400 a 1000°C si sviluppano HCN, NH3 e N2; possono svilupparsi anche CO, CO2 e H2O in funzione della quantità di O2 che il precursore ossidato ha legato durante il trattamento a 220-260 °C in aria.
Dopo il trattamento a 1000 °C la fibra contiene più del 90% di carbonio e circa il 5% di azoto.
È molto importante controllare la retrazione della fibra durante la fase di ciclizzazione a 220-260 °C, in quanto in questa fase viene determinato l’allineamento dei segmenti molecolari lungo l’asse della fibra, orientamento da cui dipende il modulo elastico finale. L’orientamento molecolare impartito alla fibra acrilica originale influenza la tenacità ed il modulo elastico della fibra finale. Un eccessivo orientamento è negativo perché intrdouce difetti superficiali ed all’interno della fibra.

Fibre di carbonio da pece

Il pitch, pece o residuo catramoso, è il residuo della distillazione del catrame o del petrolio e consiste di migliaia di idrocarburi aromatici di peso molecolare da 200 a 800 che formano un sistema multi-eutettico con temperature di rammollimento tra 50 e 300 °C di gran lunga inferiori alle temperature di fusione dei componenti aromatici puri.
Per trattamento termico tra 400 e 450 °C si forma una mesofase, ovvero cristalli liquidi aventi un ordine molecolare intermedio tra quello dei cristalli e quello di un liquido. Per il gradiente di scorrimento durante l’estrusione da un capillare le molecole della mesofase vengono orientate lungo l’asse della fibra.
Il processo di produzione di fibre di carbonio da mesofase della pece è così schematizzato: il precursore pece o catrame viene trattato termicamente sopra 350 °C per essere convertito in mesofase contenente le due fasi isotropa ed anisotropa. Dopo estrusione, a circa 380 °C, la fase isotropa viene resa infusibile per termofissaggio in aria ad una temperatura al di sotto del punto di rammollimento a circa 300 °C.
La fibra viene infine carbonizzata a 1000 °C o trattata a temperature superiori a 2000 °C per produrre fibre di grafite ad elevato modulo elastico. I vantaggi principali di questo processo è che non è richiesta alcuna tensione dei filamenti durante la fase di carbonizzazione e di grafitizzazione ed i tempi delle singole fasi che sono molto più brevi del processo da PAN.

L’analisi strutturale della fibra mostra che gli strati di carbonio sono paralleli all’asse della fibra.

Nella tabella sono sintetizzate le più importanti proprietà delle fibre di carbonio prodotte da PAN e da pitch.

Caratteristica Fibre da PaAN Color Fibre da Pece
Tenacità (Gpa)
1,8-7,0
1,4-3,0
Modulo Elastico (Gpa)
230-540
140-820
Allungamento a rottura (%)
0,4-2,4
0,2-1,3
Densità (g/cm3)
1,75-1,95
2,0-2,2

 

Capacità produttiva

La capacità produttiva delle fibre di carbonio è stimabile in circa 12.000 tonnellate annue. Sono in atto mutamenti anche importanti; per limitarci all’ultimo decennio si deve citare la cessazione della produzione in USA della BSM-BASF per 1.350 tonnellate all’anno e di Grafil per 320 tonnellate all’anno.

In Europa ha cessato la produzione per 350 tonnellate all’anno la Courtaulds nel 1990. Nonostante momenti di crisi, l’andamento dei consumi è decisamente positivo.

 

Fig. 1: andamento della capacità produttiva mondiale

 

 

Fig. 2: evoluzione dei principali mercati (Europa)


 

 

Principali Produttori di fibre di carbonio

Marchio Azienda Paese Sito web
  FORMOSA PLASTICS CO. Taiwan  
BESFIGHT TOHO RAYON CO LTD J www.tohorayon.co.jp
CARBOFLEX ASHLAND USA www.ashspec.com
CELION (TOHO) BASF CORPORATION FIBER PRODUCTS USA www.basf.com
CURLON RK CARBON FIBERS LTD UK  
DIALEAD MITSUBISHI RAYON J www.m-kagaku.co.jp/carbonfiber/index.htm
FILKAR SOFICAR F  
FORTAFIL FORTAFIL FIBERS USA www.fortafil.com
GRAFIL GRAFIL INC. USA www.grafil.com
GRAFIL HYSOL UK+USA  
HI-CARBOLON ASAHI KASEI CARBON J  
KUREHA KUREHA CHEMICAL J  
LINEON RK CARBON FIBERS LTD UK  
MAGNAMITE HERCULES USA  
PANEX ZOLTEK USA,H www.zoltek.com
PANOX RK CARBON FIBERS LTD UK  
PANOX SGL CARBON D, UK,F,USA www.sglcarbon.de
PYROFIL GRAFIL INC.   www.grafil.com
PYROFIL MITSUBISHI RAYON J  
PYRON ZOLTEK USA,H www.zoltek.com
SIGRAFIL SGL CARBON D, UK,F,USA www.sglcarbon.de
SIGRATEX SGL CARBON D, UK,F,USA www.sglcarbon.de
TENAX TENAX FIBERS (AKZO+tTOHO RAYON) D+J www.tenax.net
www.tenax-fibers.com
THORNEL AMOCO FABRICS & FIBERS USA www.amoco.com
THORNEL AMOCO FABRICS & FIBERS USA www.amoco.com
TORAYCA SOFICAR F  
TORAYCA TORAY J www.toray.co.jp
TORAYCA AMOCO FABRICS & FIBERS USA www.amoco.com

Il maggior produttore mondiale è TORAY, seguita da TOHO RAYON.

SGL TECHNIK GmbH

Ha oltre 6500 addetti ed un fatturato di circa 2,1 miliardi di DM ed è il più grande produttore mondiale di prodotti di carbonio e grafite.
Produce circa il 50% delle fibre ossidate PAN, sono commercializzate sotto il marchio PANOX®, impiegate nei freni degli aerei, nell’isolamento e nei prodotti tessili.
Le fibre carbonizzate SIGRAFIL C® trovano impiego nella schermatura elettromagnetica, nella spalmatuira antistatica e per il rinforzo nei compositi.
Sono disponibili come filamenti continui e come fiocco.
SIGRAFIL T® è una fibra (fiocco o filamento) parzialmente carbonizzata.
Con il marchio SIGRATEX® si propongon o varie strutture tessili (nastri, tessuti, nontessuti per rinforzo di materie plastiche e compositi).

GRAFIL INC.

E’ una sussidiaria della giapponese Mitsubishi Rayon Co. LTD.
Le fibre di carbonio prodotte trovano le tre grandi aree di applicazione: aerospaziale (Aerei, elicotteri, razzi, missili e radar), industriale (Infrastrutture, medicina, piattaforme oceaniche, auto, gas naturali) e sportivo (Sci e pattini, racchette, mazze da golf e sport acquatici).
Le fibre hanno i nomi commerciali GRAFIL® e PYROFIL®.

TENAX Fibers GmbH & Co.

E’ un’azienda nata dalla joint venture tra la AKZO NOBEL Faser (Germania) e la Toho Rayon (Giappone).
La capacità produttiva è di circa 1800 tonnellate annue, facendone così il più importante produttore europeo.
Le fibre prodotte sono TENAX HTA, TENAX UTS e TENAX IMS.

MITSUBISHI CHEMICAL

L’azienda giapponese produce la fibra di carbonio DIALED.

 

TORAY

L’impresa giapponese ha per prima messo sul mercato un filo in fibra di carbonio con 12.000 filamenti.
Lo scopo era quello di permettere la produzione di tessuti per compositi aventi un fattore di copertura molto superiore a quello ottenibile con i precedenti tipi da 3.000 e 6000 filamenti.
Questo avviene in quanto il filato, in funzione del piú alto numero di filamenti, riduce in modo drastico la dimensione degli interspazi fibra-fibra nel tessuto, il che poi si riflette in un minor assorbimento di resina nella fase di impregnazione.
Con la nuova versione sono realizzabili quindi tessuti (per compositi) del peso di circa 200 g/m2, con un fattore di copertura assai vicino al 100 %, mano morbida e buon drappeggio. Inoltre, i compositi realizzati presentano elevata resistenza all’urto e alta tenacità.

Oggi si producono nastri con 48000 filamenti.

La Toray produce la fibra di carbonio TORAYCA®.

SOFICAR

L’azienda francese, è di proprietà TORAY (70%) ed ELF ATOCHEM (30%) fabbrica e commercializza fibre di carbonio di produzione europea e giapponese.

Le fibre ceramiche

Le fibre ceramiche sono impiegate soprattutto come fibre refrattarie per impieghi che superano i 1000 °C e sono caratterizzate da una struttura policristallina piuttosto che amorfa.
Le fibre ceramiche refrattarie sono utilizzate soprattutto per l’isolamento termico ad alte temperature e per la realizzazione di compositi speciali.
Si tratta di fibre molto care perché prodotte ancora in piccoli quantitativi per applicazioni speciali, come l’aerospaziale.
I materiali impiegati sono il boro, il carburo di silicio, l’allumina, lo zirconio.
Si trovano sotto forma di filamenti o fibre molto sottili (whiskers); i monofilamenti più grandi o multifialmenti si possono utilizzare per trasformazioni tessili (filati, corde, prepreg per i compositi).
Le caratteristiche sono legate alla struttura fine del materiale, legata allo specifico tipo di fibre.
Infine ci sono tipi di fibre più sofisticate, a base di carburo di boro, nitruro di silicio e nitruro di boro.

Proprietà

Il comportamento delle fibre è legato alla forma ed alla finezza della fibra.
Più sono fini più sono flessibili e si impiegano per refrattari leggeri e morbidi, (con le fibre più fini esiste il problema delle irritazioni della pelle dovute proprio alla penetrazione di queste fibre sottilissime).
Per diametri maggiori ad un millimetro, si può parlare di fibre effettivamente trasformabili secondo il sistema tessile.

I wiskers sono, in assoluto, i più resistenti (modulo >600 GPa, tenacità > 20.000 MPa).

Proprietà chimiche

Le fibre refrattarie sono una classe di materiali a bassa reattività chimica.
Le caratteristiche migliori riguardano la resistenza all’ossidazione alle alte temperature, ed anche l’inerzia verso la corrosione nei compositi a matrice metallica.
Le fibre di boro risentono dell’attacco ossidativo e per questo vengono usate con una copertura superficiale, attraverso un deposito di vapori. 

Principali produttori di fibre ceramiche e refrattarie

Marchio Tipologia Azienda Paese
ALMAX ALLUMINA MITSUI MINING J
BORON BORO, TUNGSTENO AVCO  
CERAFIBER ALLUMINOSILICATO JOHNS MANVILLE CORP. USA
FIBERMAX ALLUMINOSILICATO CARBORUNDUM  
HAKOTHERM (SILICIO) HKO D
KAOWOOL ALLUMINOSILICATO THERMAL CERAMICS  
KERLANE ALLUMINIOSILICATO KERLANE  
NEXTEL 312 BOROSILICOALLUMINATO 3 M CERAMIC MATERIAL DEP. USA
NEXTEL 440 BOROSILICOALLUMINATO 3 M CERAMIC MATERIAL DEP. USA
NEXTEL Z11 SILICIO ZIRCONIO 3 M CERAMIC MATERIAL DEP. USA
NICALON CARBURO DI SILICIO NIPPON CARBON J
SAFFIL ALLUMINA ICI FIBRES UK
SAFFIL HA ALLUMINA ICI FIBRES UK
SAFFIL RF ALLUMINA ICI FIBRES UK
SCS2 CARBURO DI SILICIO AVCO  
SICONEX SILICIO ZIRCONIO 3 M CERAMIC MATERIAL DEP. USA
SILICATEX (SiO2) HKO D
SILONTEX (SILICATO DI CALCIO) HKO D
TEXTRON BORON BO TEXTRON  
TEXTRON SCS SiC CON ANIMA TEXTRON  
TYRANNO SiC CON PRECURSORE ORGANICO UBE NITTO KASEI J
ZIRLANE ALLUMINIOSILICATO KERLANE  
ZYBF-2 SILICIO ZIRCONIO ZIRCAR PRODUCERS  

MITSUI MINING

Fibre ceramiche NEXTEL® della 3M

Le fibre NEXTEL sono delle fibre ceramiche continue e sono un esempio importante delle fibre refrattarie.
Si tratta di un filo continuo di ceramica, utilizzato per la realizzazione di manufatti in grado di resistere ad altissime temperature di esercizio.
Prodotti tipici sono tessuti, nastri, rivestimenti, nastri trasportatori e cavi isolanti.

Le caratteristiche principali

Composizione: 62% Al2O3, 24% SiO2, 14% B2O3

T. di Utilizzazione 1200°C
T. punta 1370° - 1800 °C

Nitrico 50%
Cloridrico 85%
Solforico 38%
Fosforico <1%

Potassio <1%
Soda <1%
Ammoniaca 78%
Idr. Calcio 48%

Le grandezze sono espresse in percentuale delle prestazioni meccaniche residue

 

La tabella seguente illustra le principali proprietà dei fili NEXTEL.

Composizione (%)

Alluminio

Silicio

Boro

Diametro (micron)

Titolo (den) 700

Densità (g/cm3)

Tenacità (MPa)

Modulo (GPa)

Allungamento (%)

Temperatura d’uso (°C)

Temp. di fusione (°C)

NEXTEL 312

62

24

14…

10-12

600

2,724

1.725

138

1,2

1200

1.800

NEXTEL 440

70

28

2

10-12

700

3,045

2.070

186

1,1

1370

1.800

 

Queste fibre sono generalmente ottenute dalla fusione di una miscela di silicio e alluminio e di altri elementi chimici, quali lo zirconio, il cromo ed il torio. Vengono prodotte per lo più in forma di fiocchi e, raramente, di fili.
La resistenza all'abrasione è buona: le fibre di ceramica tuttavia si distinguono per la loro eccezionale resistenza alla temperatura, che consente l'impiego continuato delle stesse al di sopra dei 1.000°C, con punte fino a 2.000°C, e le elevate caratteristiche meccaniche (tenacità e modulo).
In funzione di ciò trovano impiego in nicchie altamente specialistiche nei settori:
- della filtrazione di gas;
- degli isolanti elettrici, termici e acustici;
- dei giunti per condotte di gas;
- dei rinforzi per compositi.

 

Fibre di boro

La fibra BORON è ottenuta mediante deposizione di microgranuli di boro su di un filo di tungsteno (diametro 12 - 17 micron) o di carbonio.

Il boro è un metallo noto per resistenza e modulo veramente eccezionali: infatti, sebbene sia molto leggero a livello di filamento possiede una resistenza tripla ed un modulo doppio rispetto all'acciaio. Tra le fibre di rinforzo, il boro è inoltre l'unico ad avere eccezionale resistenza non solo a trazione, ma anche a compressione e flessione, unitamente ad alto modulo e bassa densità.

Le caratteristiche fisico-meccaniche del BORON sono:


- densità (g/cm3) 2,58
- tenacità (cN/dtex) 13,6
- allungamento a rottura (%) 0,8
- temperatura di fusione (°C) 2.000

Oltre alle sopraindicate eccezionali resistenze a trazione e a temperatura, la fibra di boro (prodotta dalla AVCO) presenta buona resistenza agli acidi e agli alcali, ottima resistenza ai solventi organici, ai raggi ultravioletti ed ai microorganismi.
Si tratta di una fibra molto particolare, ottenuta con tecnologie sofisticate che comportano una produzione molto complessa: il suo costo è di conseguenza alto. D’altro canto il BORON trova applicazione quasi esclusivamente in nicchie ristrette come quella dei compositi in grado di resistere a temperature elevatissime.

Fibre metalliche

Principali Produttori di fibre metalliche

Produttore.
Paese
AKZO NOBEL FIBERS B.V.
NL
BEKAERT SA
B
BRUNWICK CORP.
USA
DORURES LOUIS MATHIEU
F
NIPPON SEISEN
J
ULTRA FIBRE
USA

Questo articolo è pubblicato sulla rivista NF Nuove Fibre, consulta il sommario.