Il tessile nell’economia dei trasporti: prodotti, tecnologie, applicazioni.

I trasporti sono uno dei più importanti mercati di sbocco per i tessili tecnici: quelli su terra (auto e ferrovie) quelli aerei e quelli marini utilizzano tutti dei materiali tessili con tratti comuni molto importanti, assieme ad altri evidentemente distintivi.

In una ricerca di circa 10 anni or sono (Istituto Battelle) si stimava un consumo globale di 960.000 t dei tessili tecnici nell’Europa Occidentale.

I tessili utilizzati nei trasporti su terra rappresentavano il 13,8% in peso; questa percentuale, in valore, era il 17%, il che sta a dimostrare un valore unitario più alto rispetto alla media dei prodotti tecnici.

Dopo alcuni anni (1991), la ricerca della Werner indicava un consumo di 916.000 t di fibre destinate al tessile tecnico in Europa Occidentale, di cui 115.000 t erano impiegate nei trasporti (12,5%) e 93.000 t nel tyre cord (10,1%); il totale era quindi pari al 22,6% in peso.

La recente ricerca (1997) della David Rigby Associates, segmenta in maniera differente il mondo dei tessili tecnici: i prodotti tessili per i trasporti sono inseriti sotto la voce complessiva MOBILTECH che comprende le automobili, i veicoli commerciali, l’aviazione ed i trasporti marittimi.

A livello mondiale si stima (valori anno 1995) un consumo di 1.918.000 t di fibre nei trasporti, che sono pari al 20,6% del totale: un quarto dei tessili tecnici è destinato a questo settore.

Il tessile dedicato ai trasporti in Europa Occidentale, con 417.000 t, è pari al 17,6% dell’intero consumo di tessile tecnico nella regione.

Le previsioni indicano una crescita, anche se non particolarmente sostenuta. Il settore è, al suo interno, molto eterogeneo e non si possono fare delle considerazioni aggregate: sono presenti prodotti decisamente maturi o addirittura in declino, assieme ad altri in sviluppo e ad altri ancora nella fase di prima introduzione sul mercato.

Il tessile tecnico, nel suo complesso, dovrebbe crescere in peso del 21,5% nel periodo 1995-2000 e del 20,8% nel quinquennio successivo; i valori per il tessile nei trasporti, negli stessi periodi, sono 15,7% e 11,8%.

La situazione europea si discosta abbastanza: i tessili tecnici cresceranno del 13,8% e del 15,5%, mentre quelli usati nei trasporti del 14,4% e del 15,3%.

Mercato mondiale del tessile impiegato nei trasporti e confronto con il tessile tecnico in generale

anno

t
(x1.000)

tot

%

US$ (milioni)

tot

%

US$/kg

US$/kg

1985

1.408

6.062

23,2%

8.667

33.160

26,1%

6,16

5,47

1990

1.774

7.844

22,6%

10.925

42.528

25,7%

6,16

5,42

1995

1.918

9.321

20,6%

11.475

49.963

23,0%

5,98

5,36

2000

2.220

11.327

19,6%

13.082

60.271

21,7%

5,89

5,32

2005

2.483

13.688

18,1%

14.365

72.330

19,9%

5,79

5,28

Mercato europeo del tessile impiegato nei trasporti e confronto con il tessile tecnico in generale (dati in valore)

Europa occ. US$ milioni
tot
%

1985

2.126

8.667

24,5%

1990

2.759

10.925

25,3%

1995

2.598

11.475

22,6%

2000

2.931

13.082

22,4%

2005

3.292

14.365

22,9%

Mercato europeo del tessile impiegato nei trasporti e confronto con il tessile tecnico in generale (dati in volume)
Europa occ.
t*1.000
tot %

1985

322

1.408

22,9%

1990

435

1.774

24,5%

1995

417

1.918

21,7%

2000

477

2.220

21,5%

2005

550

2.483

22,2%

In termini generali i tessili assolvono, nei trasporti, le seguenti funzioni:

FUNZIONI D’ARREDO,

FUNZIONI TECNICHE,

FUNZIONI STRUTTURALI.

Per l’arredo si tratta delle applicazioni per gli interni dei veicoli (l’abitacolo dell’auto, la cabina dell’aereo e della nave), per le funzioni tecniche si tratta degli apparati di sicurezza (cinture di sicurezza, nell’auto e nell’aereo, airbag, canotti e sistemi di salvataggio, scivoli dagli aerei, ecc.) e degli accessori (filtrazione, cinghie di trasmissione, separatori di batterie, cordami, ecc.); le funzioni strutturali, infine, riguardano i materiali, in generale compositi a rinforzo tessile, che sostituiscono, in tutto o in parte, materiali tradizionali, quali metalli, leghe, materiali plastici, ecc.

La prima distinzione necessaria riguarda la struttura stessa del mercato: per l’auto si producono giornalmente migliaia d’unità di uno stesso modello, mentre si realizzano, nel mondo, solo qualche centinaia d’aerei e qualche decina di grandi navi.

Nel caso dell’auto il costo è la variabile fondamentale ed è influenzato in maniera decisiva dall’ingegnerizzazione e dalla logistica: il processo domina sul prodotto.

Per gli aerei invece sono le prestazioni del prodotto ad avere un ruolo decisivo: la sicurezza e l’affidabilità assumono un’importanza straordinaria se paragonata a quelle, pur necessarie per l’auto, così come la leggerezza del materiale.

Non a caso, infatti, molte delle nuove fibre e dei nuovi materiali sono stati messi a punto proprio per realizzare strutture estremamente resistenti, ma leggere, capaci di sopportare sollecitazioni meccaniche notevoli, ma anche il fuoco e gli agenti chimici.

Quindi, da un lato, i tessuti per arredo obbediscono alle logiche che dominano il sistema tessile: estetica, facilità di manutenzione, prezzo, sono gli elementi strategici che fanno il successo anche di un tessuto per arredare un’auto, successo che significa quello dell’auto nel suo insieme.

Molte ricerche indicano, infatti, che il peso del decoro tessile nella scelta di un’automobile è notevole, così come la durata nel tempo dello stesso arredo è un indicatore della bontà del veicolo nel suo complesso.

Anche in questo caso il tessuto deve possedere delle caratteristiche tecniche non banali: confezionabilità, resistenza all’usura, ecc. determinano l’impiego nell’auto, così come il possedere buone caratteristiche di resistenza al fuoco ed un buon comfort, ma estetica e tatto sono al vertice delle prerogative richieste.

Per un tessuto d’arredo di un aereo invece è molto più importante il comportamento flame-retardant, sul quale non si può transigere, rispetto ad una mano un po’ ruvida o una colorazione non particolarmente attraente.

La situazione, oggi in fase evolutiva, rende sempre più importante, anche per l’uso quotidiano e comune, elementi quali la sicurezza ed è plausibile ritenere che nel prossimo futuro i tessuti, anche per l’uso privato, e quindi anche quelli per l’auto, dovranno sostenere test di sicurezza sempre più stringenti, secondo capitolati sempre più precisi e selettivi.

Sull’altro versante le soluzioni tecniche più avanzate, quelle strutturali, ad esempio, nate per le applicazioni di punta, stentano ad entrare significativamente nella produzione di massa com’è quella dell’auto, dove le prestazioni non giustificano i costi ancora troppo elevati.

Le parti strutturali per l’auto riguardano solo alcuni modelli e solo alcune parti; ma è realistico ritenere che l’innovazione in atto, che riguarda i materiali e le tecnologie, riuscirà a proporre soluzioni economicamente accettabili per una gamma di vetture sempre più ampia.

Le previsioni tecnologiche, fatte a metà degli anni ’80, di un impiego massiccio di compositi ad alte prestazioni nei trasporti, ad esempio nel motore e nelle sospensioni, si sono rivelate inesatte e in realtà gli impieghi si limitano finora ad applicazioni meno sofisticate.

Spingono comunque nella direzione dell’impiego di compositi la crescente esigenza di leggerezza e quella di ridurre al minimo gli interventi di manutenzione, entrambe soddisfatte da questo tipo di materiali.

Altra variabile sempre più importante è costituita dalla facilità o meno di riciclare un prodotto a fine vita.

Da questo punto di vista i compositi non hanno certo delle caratteristiche favorevoli, soprattutto nella famiglia dei termoindurenti, mentre presentano aspetti positivi i materiali termoplastici, che hanno ancora delle difficoltà di natura tecnologica ad affermarsi.

In questa grand’eterogeneità si possono trovare alcuni elementi unificanti: uno è costituito dalle materie prime impiegate, le fibre.

La scelta delle fibre è dettata, come nel tessile in generale, da esigenze estetiche, di lavorabilità, di prestazioni e di costo.

Ad esempio, per l’arredo dominano le fibre man-made ed il poliestere in particolare, ma sta entrando significativamente anche il polipropilene; per i pneumatici, dopo il dominio,nel passato, delle fibre più tradizionali, vengono usate, ancora in piccole applicazioni, fibre high tech, come le aramidiche, che incrementano la sicurezza riducendo il peso del copertone in maniera significativa. Per l'air-bag, infine, accanto al nylon si impiega il poliestere.


Questo articolo è pubblicato sulla rivista NT Nuovi Tessili , consulta il sommario.