TESSILI TECNICI parte III

(parte I - parte II - parte III)

Materie prime impiegate

Nel sistema dei tessili tecnici entrano indifferentemente materiali fibrosi ed altri materiali, polimerici, metallici e comunque tradizionali.

Spesso vien fatto riferimento soprattutto alle componenti tessili: vengono impiegate indifferentemente fibre tessili di tutte le famiglie (naturali, sintetiche, artificiali, inorganiche, metalliche, ecc.).

Le fibre tradizionali, e quelle naturali in particolare, hanno degli impieghi, anche se tecnici, meno innovativi e più consolidati.

Nei tessili tecnici le fibre naturali hanno un impiego più contenuto se non addirittura marginale e non se ne prevede certo un incremento.

Le fibre fatte dall'uomo hanno invece un potenziale di crescita maggiore, perché è possibile conferire caratteristiche sempre più adeguate alle esigenze delle specifiche applicazioni.

Le fibre tecniche sono progettate e realizzate per fornire prestazioni che le fibre tessili tradizionali non sono in grado di dare. Si caratterizzano principalmente per i loro elevati livelli di resistenza alle sollecitazioni meccaniche, alla fiamma e agli agenti chimici.

Il settore delle fibre tecniche è alquanto complesso, a cominciare dalle definizioni. Infatti tutte le fibre chimiche (le fibre man-made) hanno un elevato contenuto tecnico, ma l'attributo "tecniche" deve intendersi in riferimento ai settori applicativi e non alle tecnologie di produzione.

Con questo orientamento, sono fibre tecniche quelle impiegate nella produzione di articoli per usi industriali o per usi tessili (abbigliamento e arredamento) quando si richiedano prestazioni di livello o qualità tali che le fibre tradizionali non possono fornire.

In termini generali si possono distinguere due gruppi di fibre tecniche:

  1. Il primo comprende le fibre ottenute da quelle standard attraverso modificazioni del processo produttivo o della composizione polimerica, che comunque non pongono la fibra ottenuta in una classe diversa da quella della fibra di partenza. Per esempio il poliestere e la versione ad alta tenacità, il rayon viscosa fiocco e il tipo FR. Le fibre tecniche appartenenti a questo gruppo, essendo soltanto dei tipi speciali, non sono specificamente evidenziate nella classificazione per genere, dove compaiono solo le corrispondenti "matrici" d'origine (ad esempio il poliestere comprende sia la versione standard che le versioni "tecniche" ad alta tenacità e con proprietà flame retardant).
  2. Il secondo accoglie fibre specificamente studiate e realizzate per fornire prestazioni di alto o altissimo livello, di interesse per impieghi industriali. Le fibre di questo gruppo (almeno quelle già in produzione) sono inserite, nella classificazione per genere, tra le fibre sintetiche. La tipologia di fibre tecniche di questo gruppo è piuttosto ampia e in notevole evoluzione.

Si può confermare che il principale punto di forza delle fibre chimiche e in particolare delle sintetiche, è quello di poterne (con opportuna progettazione) variare le caratteristiche entro campi molto vasti.

Naturalmente occorre precisare che tutto questo ha un costo, e non solo di natura economica, infatti:

  • un forte aumento della tenacità si ottiene, normalmente, a spese dell'allungamento (che significa alta rigidità) e dell'assorbimento d'umidità (minor comfort); è il caso delle aramidiche-para;
  • viceversa, un eccezionale aumento dell'allungamento (elasticità) costa in termini di tenacità e di assorbimento; è tipico degli elastomeri;
  • un'elevata resistenza agli agenti chimici significa anche una difficile tingibilità e un assorbimento di umidità quasi nullo (esempio il polipropilene).

In altre parole, la progettabilità delle fibre sintetiche nel loro insieme è molto ampia, cioè si può sempre trovare una matrice polimerica dalla quale derivare una fibra che possieda determinate caratteristiche di tenacità o di resistenza al fuoco o altro, ma non è certo possibile, da una sola matrice polimerica, derivare, tramite differenziazioni produttive, una fibra che possieda tutte le caratteristiche al massimo grado.

E' fondamentale sottolineare che un'opportuna scelta tra le fibre tecniche oggi disponibili permette di realizzare manufatti di livello elevatissimo sia sotto il profilo della resistenza, sia sotto quello delle proprietà FR e dell'impiego continuato ad alte temperature.

Si possono infine dare ulteriori indicazioni:

  • il costo delle fibre tecniche è normalmente rapportato alle loro prestazioni, il che comporta impieghi attentamente selezionati;
  • si tratta, specie per i tipi a prestazioni più elevate, di prodotti molto sofisticati la cui trasformazione, sulle macchine del ciclo tessile, può presentare qualche difficoltà (eventualmente superabili con opportune miste, ad esempio con viscosa FR, vantaggiose anche nei casi ove occorra un certo grado di comfort per i manufatti;
  • i prodotti realizzati con le fibre tecniche si vendono per le loro prestazioni e qualità e non per effetto della moda, normalmente a fronte di capitolati molto selettivi; ciò significa che tutto il ciclo produttivo del trasformatore deve essere rigidamente posto sotto controllo.

Le fibre più utilizzate nella produzione dei tessili tecnici sono le sintetiche (poliestere, poliammidiche, poliolefiniche…) che sono in tutto analoghe a quelle impiegate nel tessile per abbigliamento, magari nelle versioni ad alta resistenza e ad alto modulo.

Le fibre ad altissime prestazioni o con prestazioni eccezionali, hanno un ruolo ancora marginale, in termini quantitativi, ma caratterizzano proprio le applicazioni di punta e le più innovative. In particolare si tratta delle fibre inorganiche (carbonio, vetro, ceramica…) delle aramidiche, delle metalliche.

Tecnologie applicate

Le tecnologie tessili impiegate nella realizzazione dei Tessili Tecnici sono sostanzialmente analoghe a quelle impiegate per il tessile tradizionale.

Filatura, tessitura, ecc. sono processi molto simili a quelli utilizzati per lavorare cotone, lana, e fibre tessili in generale.

Ci sono però degli elementi particolari da sottolineare:

  • le fibre hanno caratteristiche tali da provocare sollecitazioni, usure maggiori che nella norma,
  • le velocità ed in generale le prestazioni sono diverse,
  • le dimensioni sono diverse.

Il problema è che le macchine per Tessili Tecnici non sono state sviluppate sulla base di un progetto specifico, ma solo sulla base di modifiche apportate alle macchine tradizionali.

La derivazione tecnologica è, in buona parte, per la filatura e la tessitura almeno, quella delle fibre quali canapa, juta, ecc.

Le tecnologie applicate riguardano:

  • la realizzazione delle fibre,
  • la filatura (convenzionale ed innovativa),
  • la realizzazione delle superfici:
  • tessuti ortogonali,
  • maglieria,
  • non tessuti,
  • il finissaggio,
  • l'impiego delle strutture tessili attraverso formatura, estrusione, accoppiamento, ecc. ovvero la confezione.

In particolare:

Filatura

La filatura si distingue da quella tradizionale, là dove sono impiegate fibre "tecniche", quali il vetro, il carbonio, le aramidiche, ecc..

Queste fibre possono essere lavorate con processi tradizionali (filatoio e/o torcitoio ad anello...) o con processi alternativi, come con il sistema DREF, interessante anche perché consente l'impiego di materie seconde. Il riciclo dei prodotti tecnici avrà sempre maggiore importanza con la crescita del mercato.

Tessitura e Maglieria

Valgono le considerazione fatte per la filatura; la tessitura ha soprattutto problemi per le elevate sollecitazioni cui gli organi meccanici delle macchine vengono sottoposti e per le dimensioni notevoli che, di norma, sono richieste.

La maglia, in quanto tale, non trova grandi applicazioni, mentre viene largamente impiegata accoppiata a strutture differenti (es. nontessuti) per unire gli aspetti eccezionali di elasticità a quelli di resistenza strutturale.

Strutture 3D

Le strutture tridimensionali sono costituite da una serie di prodotti che vengono realizzati con tecnologie tessili e no: rientrano in quest'area tecnologica sia i prodotti compositi, in senso lato, sia le strutture pluridimensionali realizzate direttamente a telaio.


Questo articolo è pubblicato sulla rivista NT Nuovi Tessili , consulta il sommario.